
In queste festività che si sono appena concluse, i sentimenti di gioia e felicità, sono stati al centro dell’attenzione. In questo periodo, tutto evoca queste emozioni. I colori, le luci i profumi, le grida eccitate dei bambini all’idea dell’arrivo di Babbo Natale che gli porta i regali.
Tutto intorno a noi è poesia. Tutti vorremmo circondarci di questa magia. Ognuno con le proprie tradizioni: chi addobba l’albero, chi mangia il panettone, chi si riunisce con parenti ed amici per giocare a tombola. Le festività arrivano, e tutto diventa più bello come in un incantesimo. Ma, se giri l’angolo, ti accorgi che c’è un mondo parallelo, dove tutta questa festa procura sconforto e dolore, perché è solo, perché è povero, perché ha perso una persona cara, perché…….. E tutto questo scintillio, tutto questo fragore serve per amplificare angoscia e disperazione dentro di se. Ci sono persone che vivono questo periodo dell’anno isolati e nascosti aspettando che tutto finisca e si ritorni alla “normalità”.
Il Natale, per me, è una festa da vivere dentro. E’ una festa che mi dà l’opportunità di fermarmi, di guardarmi dentro, e lasciandomi trasportare da tutto questo fermento, capire come posso sfruttarlo a mio favore per cercare la vera gioia dentro di me. Io vivo il Natale come una festa privata, come una scoperta di quello che sono, e quello che voglio essere. E’ la festa della mia famiglia interiore, composta dalle mie tre identità: mente, corpo ed emozioni. Ognuno di noi merita un dono speciale in questo periodo dell’anno: Amarsi davvero. Un dono che porta gioia e felicità dentro di noi, un dono che genera pace interiore. Le luci per strada, dovrebbero servire ad aiutarci ad introiettare la luce dentro di noi, ed illuminare quello che noi siamo veramente.
Anche se non abbiamo una famiglia convenzionale con cui dividere questi momenti, anche se non possiamo permetterci un albero pieno di regali, anche se siamo soli, c’è sempre un regalo che possiamo farci, e si chiama AMORE. Mi auguro che tutti riescano a farsi questo dono. Non servono soldi, non servono carte di credito, non serve circondarsi di tante persone, serve solo la VOGLIA di considerarsi un dono della natura.
Poi arriva l’epifania, e tutto questo se lo porta via. La gioia e la felicità sono messe da parte e lasciano il posto alla stress della vita quotidiana. La sofferenza e l’angoscia diventano uno stile di vita, a cui non si da più peso. Tutto continua come se niente fosse successo. Tutta la magia svanisce nel nulla, tutto quello che era bello, ma anche brutto, ed importante per noi in questo particolare periodo dell’anno, non esiste più, non possiamo più permetterci di vivere le nostre emozioni. Le feste sono finite, il tran tran quotidiano, non ci permette più di essere noi stessi. Tutti dobbiamo ritornare ad indossare i vestiti di tutti i giorni, e recitare la nostra parte assegnataci dalla società. E come nella fiaba di cenerentola con lo scoccare della mezzanotte tutto ritorna al suo posto. Si va avanti facendo finta che tutto vada bene. Che quello che più conta per noi è l’essere accettati dagli altri, assomigliare a chi vogliono i nostri genitori, i nostri capi, i colleghi, gli pseudo amici.
E noi, cosa vogliamo noi?
Tra i buoni propositi di quest’anno ho messo come priorità la volontà di: amarmi così come sono. Tutto il resto verrà di conseguenza.
Buon anno ricco di noi a tutti.
Tutto intorno a noi è poesia. Tutti vorremmo circondarci di questa magia. Ognuno con le proprie tradizioni: chi addobba l’albero, chi mangia il panettone, chi si riunisce con parenti ed amici per giocare a tombola. Le festività arrivano, e tutto diventa più bello come in un incantesimo. Ma, se giri l’angolo, ti accorgi che c’è un mondo parallelo, dove tutta questa festa procura sconforto e dolore, perché è solo, perché è povero, perché ha perso una persona cara, perché…….. E tutto questo scintillio, tutto questo fragore serve per amplificare angoscia e disperazione dentro di se. Ci sono persone che vivono questo periodo dell’anno isolati e nascosti aspettando che tutto finisca e si ritorni alla “normalità”.
Il Natale, per me, è una festa da vivere dentro. E’ una festa che mi dà l’opportunità di fermarmi, di guardarmi dentro, e lasciandomi trasportare da tutto questo fermento, capire come posso sfruttarlo a mio favore per cercare la vera gioia dentro di me. Io vivo il Natale come una festa privata, come una scoperta di quello che sono, e quello che voglio essere. E’ la festa della mia famiglia interiore, composta dalle mie tre identità: mente, corpo ed emozioni. Ognuno di noi merita un dono speciale in questo periodo dell’anno: Amarsi davvero. Un dono che porta gioia e felicità dentro di noi, un dono che genera pace interiore. Le luci per strada, dovrebbero servire ad aiutarci ad introiettare la luce dentro di noi, ed illuminare quello che noi siamo veramente.
Anche se non abbiamo una famiglia convenzionale con cui dividere questi momenti, anche se non possiamo permetterci un albero pieno di regali, anche se siamo soli, c’è sempre un regalo che possiamo farci, e si chiama AMORE. Mi auguro che tutti riescano a farsi questo dono. Non servono soldi, non servono carte di credito, non serve circondarsi di tante persone, serve solo la VOGLIA di considerarsi un dono della natura.
Poi arriva l’epifania, e tutto questo se lo porta via. La gioia e la felicità sono messe da parte e lasciano il posto alla stress della vita quotidiana. La sofferenza e l’angoscia diventano uno stile di vita, a cui non si da più peso. Tutto continua come se niente fosse successo. Tutta la magia svanisce nel nulla, tutto quello che era bello, ma anche brutto, ed importante per noi in questo particolare periodo dell’anno, non esiste più, non possiamo più permetterci di vivere le nostre emozioni. Le feste sono finite, il tran tran quotidiano, non ci permette più di essere noi stessi. Tutti dobbiamo ritornare ad indossare i vestiti di tutti i giorni, e recitare la nostra parte assegnataci dalla società. E come nella fiaba di cenerentola con lo scoccare della mezzanotte tutto ritorna al suo posto. Si va avanti facendo finta che tutto vada bene. Che quello che più conta per noi è l’essere accettati dagli altri, assomigliare a chi vogliono i nostri genitori, i nostri capi, i colleghi, gli pseudo amici.
E noi, cosa vogliamo noi?
Tra i buoni propositi di quest’anno ho messo come priorità la volontà di: amarmi così come sono. Tutto il resto verrà di conseguenza.
Buon anno ricco di noi a tutti.