Il Sé Sabotatore è quella parte di noi che, in modo prepotente e subdolo, mina la nostra autostima e ci fa sentire inadeguati: Le tipiche affermazioni che ci frullano per la testa sono: “Non sono all’altezza”, “Non so come fare”, “Farò brutta figura”.
Questo meccanismo di auto-sabotaggio mi ha spesso portato a evitare situazioni che avrebbero potuto mettermi alla prova, rifugiandomi nella mia zona di comfort, nella comodità dell’assenza di rischi.
Tuttavia, ci sono momenti in cui non posso scappare e devo affrontare situazioni che percepisco come insormontabili. E’ proprio in questi frangenti che l’ansia e lo stress si intensificano, rendendo l’attesa quasi insopportabile. Mi è successo di recente, durante una simulazione di colloquio, in cui dovevo ricoprire il ruolo di coach. Per giorni ho cercato scuse per non partecipare, ma alla fine mi sono ritrovata sul campo, pronta ad affrontare la situazione. Sorprendentemente è andata bene.
Ho ricevuto i complimenti dai miei compagni ma, nonostante le parole positive, dentro di me risuonava sempre la stessa convinzione: “Stanno parlando di qualcun altro”.
Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto il sé sabotatore possa influenzare la nostra vita quotidiana e le nostre relazioni.
COME RICONOSCERLO E CONTRASTARLO?
1) PRENDERNE COSCIENZA.
Il primo passo è riconoscere la sua presenza, capire quali sono i pensieri limitanti, le frasi che ripeti a te stesso.
2) DISTACCARSI DA ESSO.
Ricorda che non sei il tuo sabotatore. Dargli un nome o una forma può aiutarti a ridimensionarlo.
3) SOSTITUIRLO CON UN ALLEATO.
Trasforma la voce critica in una voce incoraggiante e realistica, sostituendo i pensieri limitanti con affermazioni potenzianti.
4) AGISCI NONOSTANTE LA PAURA.
Piccoli passi concreti e costanti riducono il potere del sabotatore portandoti verso il cambiamento.
E’ un processo di crescita continuo, in cui dobbiamo imparare a riconoscere e contrastare quelle voci interiori che ci dicono di non essere abbastanza. Ogni volta che supero una prova, come in questo caso, capisco sempre di più che il mio valore non è determinato dai miei dubbi, ma dalle mie azioni e dalle mie capacità. E, passo dopo passo, sto imparando a silenziare quel sabotatore interiore ed abbracciare il mio potenziale.
Questo meccanismo di auto-sabotaggio mi ha spesso portato a evitare situazioni che avrebbero potuto mettermi alla prova, rifugiandomi nella mia zona di comfort, nella comodità dell’assenza di rischi.
Tuttavia, ci sono momenti in cui non posso scappare e devo affrontare situazioni che percepisco come insormontabili. E’ proprio in questi frangenti che l’ansia e lo stress si intensificano, rendendo l’attesa quasi insopportabile. Mi è successo di recente, durante una simulazione di colloquio, in cui dovevo ricoprire il ruolo di coach. Per giorni ho cercato scuse per non partecipare, ma alla fine mi sono ritrovata sul campo, pronta ad affrontare la situazione. Sorprendentemente è andata bene.
Ho ricevuto i complimenti dai miei compagni ma, nonostante le parole positive, dentro di me risuonava sempre la stessa convinzione: “Stanno parlando di qualcun altro”.
Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto il sé sabotatore possa influenzare la nostra vita quotidiana e le nostre relazioni.
COME RICONOSCERLO E CONTRASTARLO?
1) PRENDERNE COSCIENZA.
Il primo passo è riconoscere la sua presenza, capire quali sono i pensieri limitanti, le frasi che ripeti a te stesso.
2) DISTACCARSI DA ESSO.
Ricorda che non sei il tuo sabotatore. Dargli un nome o una forma può aiutarti a ridimensionarlo.
3) SOSTITUIRLO CON UN ALLEATO.
Trasforma la voce critica in una voce incoraggiante e realistica, sostituendo i pensieri limitanti con affermazioni potenzianti.
4) AGISCI NONOSTANTE LA PAURA.
Piccoli passi concreti e costanti riducono il potere del sabotatore portandoti verso il cambiamento.
E’ un processo di crescita continuo, in cui dobbiamo imparare a riconoscere e contrastare quelle voci interiori che ci dicono di non essere abbastanza. Ogni volta che supero una prova, come in questo caso, capisco sempre di più che il mio valore non è determinato dai miei dubbi, ma dalle mie azioni e dalle mie capacità. E, passo dopo passo, sto imparando a silenziare quel sabotatore interiore ed abbracciare il mio potenziale.