Se il coaching nasce come sistema di supporto e motivazione in ambito sportivo , si è poi allargato a vari settori mantenendo la peculiarità di utilizzare strumenti e risorse pratiche per raggiungere i propri obiettivi.
Nell’esplorare il mondo del coaching mi sono resa conto di come in realtà abbia spesso applicato i suoi principi nel mio lavoro con le donne, anche se con declinazioni diverse, e di come possa integrarlo per sostenere l’empowerment femminile.
Una di queste situazioni è rappresentata dalla nascita, il cui vissuto lascia un imprinting fondamentale nel vissuto della donna.
La donna che si prepara alla nascita ha molte paure, cerca informazioni, spesso teme di non riuscire a partorire, di non riuscire a sostenere il dolore, viaggia tra la delega agli operatori e il timore di non essere rispettata nel suo sentire.
Il mio compito è quello di coltivare la fiducia della donna in se stessa, nel bambino, nel proprio corpo, e di individuare le risorse rimanendo focalizzata sul proprio obiettivo anche quando fattori esterni o interni minano la sua determinazione.
Ho potuto riflettere su come i principi del modello GROW possa essere trasferito nelle consulenze che accompagnano la preparazione alla nascita fisiologica.
Goal: obiettivo. E’ importante che la donna focalizzi chiaramente il parto che si aspetta. Non è sufficiente che desideri un parto per via vaginale per esempio ma che si immagini nel momento della nascita: dov’è, com’è l’ambiente, con chi e cosa fa. Nella manifestazione dell’obiettivo è importante comprendere la motivazione che aiuterà poi ad attivare le risorse.
Reality: quando la futura mamma ha descritto nei dettagli il suo obiettivo lo si confronta con la situazione reale. Se il bimbo è podalico per esempio sarà necessario attivarsi per farlo girare affinchè il parto possa avvenire per via vaginale.
Option: opzioni. In questa fase individueremo le risorse e gli alleati. Qui le visualizzazioni sono di estremo aiuto. Portando la mamma a immaginarsi nel momento del travaglio e del dolore sarà lei ad individuare le risorse che possono sostenerla: il movimento, l’acqua, la musica, il massaggio, la vicinanza di una persona fidata ecc
Will: volontà. A questo punto con la donna si valutano i fattori concreti per supportare le proprie aspettative. Cosa è disposta a fare per promuovere una nascita fisiologica? cosa può fare per prepararsi al meglio alla nascita? quante volte si dedicherà tempo per il movimento dolce e il rilassamento? che luoghi del parto contatterà per raccogliere informazioni sul tipo di assistenza offerta?
Se il modello GROW offre spunti pratici, questi dovranno essere immersi in uno spazio di ascolto profondo che permetta alla donna di coltivare fiducia nel proprio sentire e permettendo ad esso di manifestarsi in azioni concrete.
Nell’esplorare il mondo del coaching mi sono resa conto di come in realtà abbia spesso applicato i suoi principi nel mio lavoro con le donne, anche se con declinazioni diverse, e di come possa integrarlo per sostenere l’empowerment femminile.
Una di queste situazioni è rappresentata dalla nascita, il cui vissuto lascia un imprinting fondamentale nel vissuto della donna.
La donna che si prepara alla nascita ha molte paure, cerca informazioni, spesso teme di non riuscire a partorire, di non riuscire a sostenere il dolore, viaggia tra la delega agli operatori e il timore di non essere rispettata nel suo sentire.
Il mio compito è quello di coltivare la fiducia della donna in se stessa, nel bambino, nel proprio corpo, e di individuare le risorse rimanendo focalizzata sul proprio obiettivo anche quando fattori esterni o interni minano la sua determinazione.
Ho potuto riflettere su come i principi del modello GROW possa essere trasferito nelle consulenze che accompagnano la preparazione alla nascita fisiologica.
Goal: obiettivo. E’ importante che la donna focalizzi chiaramente il parto che si aspetta. Non è sufficiente che desideri un parto per via vaginale per esempio ma che si immagini nel momento della nascita: dov’è, com’è l’ambiente, con chi e cosa fa. Nella manifestazione dell’obiettivo è importante comprendere la motivazione che aiuterà poi ad attivare le risorse.
Reality: quando la futura mamma ha descritto nei dettagli il suo obiettivo lo si confronta con la situazione reale. Se il bimbo è podalico per esempio sarà necessario attivarsi per farlo girare affinchè il parto possa avvenire per via vaginale.
Option: opzioni. In questa fase individueremo le risorse e gli alleati. Qui le visualizzazioni sono di estremo aiuto. Portando la mamma a immaginarsi nel momento del travaglio e del dolore sarà lei ad individuare le risorse che possono sostenerla: il movimento, l’acqua, la musica, il massaggio, la vicinanza di una persona fidata ecc
Will: volontà. A questo punto con la donna si valutano i fattori concreti per supportare le proprie aspettative. Cosa è disposta a fare per promuovere una nascita fisiologica? cosa può fare per prepararsi al meglio alla nascita? quante volte si dedicherà tempo per il movimento dolce e il rilassamento? che luoghi del parto contatterà per raccogliere informazioni sul tipo di assistenza offerta?
Se il modello GROW offre spunti pratici, questi dovranno essere immersi in uno spazio di ascolto profondo che permetta alla donna di coltivare fiducia nel proprio sentire e permettendo ad esso di manifestarsi in azioni concrete.