La mattina del 22 giugno 2025 tre siti nucleari iraniani: Fordow (impianto sotterraneo), Natanz (principale centro di arricchimento), Isfahan (centro tecnologico nucleare) furono colpiti dalle forze armate Americane, mediante le seguenti armi: Quattordici bombe bunker-buster GBU-57 “Massive Ordnance Penetrator”, sganciate da bombardieri stealth B‑2 Spirit. Missili Tomahawk lanciati da sottomarini nel Golfo Persico.
…….
DEDICATO ALLE MAMME ISRAELIANE PALESTINESI E IRANIANE:
Sono al mare e dall’altra parte del mondo succede il finimondo.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo una mamma come me ha paura.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo figli di altre mamme devono crescere troppo in fretta.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo andare a comperare il pane è uno slalom tra le bombe.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo una notte di sonno profondo perde completamente il suo significato.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo il valore della vita ….
Non sono un’esperta di storia ma se anche lo fossi troverei assurdo entrare nel merito delle più o meno motivazioni che spingono ambo le parti a rivendicare mediante la guerra i propri diritti, se così si possono definire, perché di fronte ad una vita spezzata tutto diventa banale e infondato, o perlomeno dovrebbe esserlo! Cosa spinge i “potenti” - prepotenti della terra a invertire le priorità dell’esistenza? Il potere, gli interessi economici, ma c’è dell’altro, qualcosa di più profondo, radicato e nascosto:
uno sguardo rivolto ALTROVE, poca attenzione vera al sé, produce come risultato poco o nessun rispetto dell’altro.
Non comprendo perché non si riesca a fare nulla per tutelare i più deboli e i bambini, nonostante le innumerevoli organizzazioni esistenti a tutela dei diritti umani.
La prima organizzazione per i diritti umani nasce nel XIX secolo, anche se le idee sui diritti umani hanno radici più antiche (Illuminismo, Rivoluzione Francese, ecc.).
Prima organizzazione ufficiale: Anti-Slavery Society (1823, Regno Unito)
Organismi intergovernativi / multilaterali
ChatGPT mi corregge scrivendo che non può essere definito conflitto, perché non è stata dichiarata guerra formalmente, come se incursioni armate non fossero abbastanza esplicite o sufficienti, stati e diplomazia non servono e attualmente non sono incisivi, le mie domande, definite interessanti da A.I . ricevono risposte fiacche e senza senso per me, che non conoscendo tutta la storia nel dettaglio rivolgo lo sguardo ad una auspicabile soluzione reale, efficace e pacifica.
Cosa possiamo fare quando nulla sembra bastare? Quando gli inesauribili, instancabili oserei dire insaziabili interessi economici non cedono il passo, mai! Nemmeno se si tratta di salvare vite innocenti!
Per quanto mi riguarda sento di dover fare i conti con la mia parte di colpa per omissione: per essermi permessa di continuare le mie giornate come se nulla fosse, di uscire a bere l’aperitivo, quando in quell’altrove vivono nella paura e semplicemente uscire per fare la spesa diventa un lusso, le necessità primarie sono sovvertite da una dimostrazione di forza, fasulla perché sostenuta solo da armi.
L’indifferenza generale mi tocca e mi condiziona. Mi sale una profonda sfiducia nella poca parvenza di controllo che credo di avere della mia quotidianità, confort zone. Mi domando come posso rendere sensibili e consce le mie figlie riguardo queste situazioni che ci investono ma ci sembrano lontane, e se ci riuscissi a trasmettere loro un elevato senso di giustizia e solidarietà, servirebbe a cambiare le cose? Probabilmente lasceranno al modo meno scie di dolore, ma ci saranno altri a farlo al posto loro!
Cerco nel web come potrei essere utile in qualche modo, ma tutte le risposte che leggo mi sembrano inconcludenti. In una società oramai anestetizzata, sono senza alleati in questa lotta. La mia mente vaga in cerca di consigli e purtroppo dal passato affiora un ricordo che non mi aspettavo, una frase, l’ho sentita molte volte, da molteplici fonti, mi è stata insegnata e io l’ho imparata:
“Noi non possiamo farci nulla” tradotto: non è affar nostro sono altre culture, diverse, altrove.
Io sono al mare.
…….
DEDICATO ALLE MAMME ISRAELIANE PALESTINESI E IRANIANE:
Sono al mare e dall’altra parte del mondo succede il finimondo.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo una mamma come me ha paura.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo figli di altre mamme devono crescere troppo in fretta.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo andare a comperare il pane è uno slalom tra le bombe.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo una notte di sonno profondo perde completamente il suo significato.
Sono al mare e dall’altra parte del mondo il valore della vita ….
Non sono un’esperta di storia ma se anche lo fossi troverei assurdo entrare nel merito delle più o meno motivazioni che spingono ambo le parti a rivendicare mediante la guerra i propri diritti, se così si possono definire, perché di fronte ad una vita spezzata tutto diventa banale e infondato, o perlomeno dovrebbe esserlo! Cosa spinge i “potenti” - prepotenti della terra a invertire le priorità dell’esistenza? Il potere, gli interessi economici, ma c’è dell’altro, qualcosa di più profondo, radicato e nascosto:
uno sguardo rivolto ALTROVE, poca attenzione vera al sé, produce come risultato poco o nessun rispetto dell’altro.
Non comprendo perché non si riesca a fare nulla per tutelare i più deboli e i bambini, nonostante le innumerevoli organizzazioni esistenti a tutela dei diritti umani.
La prima organizzazione per i diritti umani nasce nel XIX secolo, anche se le idee sui diritti umani hanno radici più antiche (Illuminismo, Rivoluzione Francese, ecc.).
Prima organizzazione ufficiale: Anti-Slavery Society (1823, Regno Unito)
- Nome completo: Society for the Mitigation and Gradual Abolition of Slavery Throughout the British Dominions Fondata: nel 1823 a Londra
- 1961: Fondazione di Amnesty International
Organismi intergovernativi / multilaterali
- Ufficio dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani (OHCHR)
Coordina monitoraggio, educazione e azione a sostegno dei diritti umani su scala globale. - Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC)
Ente che indaga e raccomanda soluzioni per violazioni gravi in vari paesi - Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU)
Applicazione della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, con sede a Strasburgo.
ChatGPT mi corregge scrivendo che non può essere definito conflitto, perché non è stata dichiarata guerra formalmente, come se incursioni armate non fossero abbastanza esplicite o sufficienti, stati e diplomazia non servono e attualmente non sono incisivi, le mie domande, definite interessanti da A.I . ricevono risposte fiacche e senza senso per me, che non conoscendo tutta la storia nel dettaglio rivolgo lo sguardo ad una auspicabile soluzione reale, efficace e pacifica.
Cosa possiamo fare quando nulla sembra bastare? Quando gli inesauribili, instancabili oserei dire insaziabili interessi economici non cedono il passo, mai! Nemmeno se si tratta di salvare vite innocenti!
Per quanto mi riguarda sento di dover fare i conti con la mia parte di colpa per omissione: per essermi permessa di continuare le mie giornate come se nulla fosse, di uscire a bere l’aperitivo, quando in quell’altrove vivono nella paura e semplicemente uscire per fare la spesa diventa un lusso, le necessità primarie sono sovvertite da una dimostrazione di forza, fasulla perché sostenuta solo da armi.
L’indifferenza generale mi tocca e mi condiziona. Mi sale una profonda sfiducia nella poca parvenza di controllo che credo di avere della mia quotidianità, confort zone. Mi domando come posso rendere sensibili e consce le mie figlie riguardo queste situazioni che ci investono ma ci sembrano lontane, e se ci riuscissi a trasmettere loro un elevato senso di giustizia e solidarietà, servirebbe a cambiare le cose? Probabilmente lasceranno al modo meno scie di dolore, ma ci saranno altri a farlo al posto loro!
Cerco nel web come potrei essere utile in qualche modo, ma tutte le risposte che leggo mi sembrano inconcludenti. In una società oramai anestetizzata, sono senza alleati in questa lotta. La mia mente vaga in cerca di consigli e purtroppo dal passato affiora un ricordo che non mi aspettavo, una frase, l’ho sentita molte volte, da molteplici fonti, mi è stata insegnata e io l’ho imparata:
“Noi non possiamo farci nulla” tradotto: non è affar nostro sono altre culture, diverse, altrove.
Io sono al mare.