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'Sto bene! ...' di Lorenzo Manfredini

28/6/2018

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‘Sto bene! Dice il mio cliente, ‘ho solo …’


E’ già abbastanza difficile trovare un terapeuta o un professionista, con cui connettersi e trovarsi bene. E aver voglia di aprirsi.

In fondo si cerca solo una buona ricetta o un ‘alchimista’ per i nostri ’banali’, ’impossibili’ e, a volte, ’impensabili’ problemi.

Il più delle volte ci si sfoga con un bicchiere al bar, parlando con l’amico, leggendo un libro. La recita è che nessuno vuole andare in terapia. In fondo che ci si va a fare: due chiacchiere?

Si resiste per anni prima di farlo e solo dopo che i problemi ci hanno seppellito.

E poi diciamolo, gli uomini non vanno in terapia. Gli uomini fanno gli uomini e sono troppo occupati per esprimere i propri disagi o le emozioni più intime.

In quei casi, il cuore maschile assomiglia al vetro blu di un grande lago, sotto la luna, dove tra le acque calme ondeggiano emozioni bloccate da piedi di cemento.

Ma in fondo, ammettiamolo, si sta bene!

E quando si sta bene, non si va in terapia. Ci si va quando si ‘vola sul nido del cuculo’, famoso film con Jack Nicholson, e quando ci si fa proprio male. E magari è tardi.

Destinati a fare cose importanti e a comportarsi da uomini, parlare di emozioni, non è agire. Anzi è un buttare via tempo e soldi.

Ma quando finalmente ci si va, in terapia, il rischio è quello di banalizzare i problemi e di annunciare che in fondo non se ne ha bisogno.

​Non ci si accorge di essere ubriachi del proprio ego.

Nel profondo, è difficile ammettere le nostre debolezza a noi stessi e ai nostri cari. Così è difficile accettare che la vita ha perso di sapore, che i nostri sogni sono stelle in fin di vita e che il futuro è come un lupo affamato.

Cosa proteggiamo così strettamente?
Teniamo segreti a noi stessi e agli altri i pensieri e i sussurri. I brutti giorni, le settimane sgradevoli e gli anni difficili. E a volte ci sentiamo piccoli e invisibili. Così ce la raccontiamo: nessuno può 'vederci' se sembriamo 'guariti'.

E quando diciamo che stiamo bene, possiamo immaginare, nonostante tutto, che siamo 'felici'.
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