Innanzitutto che cos’è un Mandala?
Il Màndala è un disegno geometrico, solitamente costituito da un cerchio esterno contenete altre figure geometriche, è un simbolo spirituale che rappresenta l’universo. Sono usati soprattutto nel Buddismo e nell’Induismo per focalizzare l’attenzione, per definire uno spazio sacro e per aiutare la meditazione, aiutano a ritrovare: calma, equilibrio, pace e sviluppano la consapevolezza di sé. Il mandala dal punto di vista di arteterapia è una figura geometrica e in quanto tale è rassicurante, protegge, è un contenitore con un contenuto. Da questo punto di partenza, man mano che la persona raggiunge sicurezza inizia a fare i disegni a mano libera, questo processo porta ad avere sicurezza di sé e lavora sull’aumentare l’autostima.
Come il Màndala mi aiuta a sviluppare un proposito e prendere consapevolezza di me?
Un proposito si raggiunge perché ci vuole impegno, concentrazione, dedizione e costanza; questa cosa di riflesso si usa nella realizzazione di un Màndala. Chi conduce la meditazione dà un tema all’incontro, per esempio: “il Guerriero”, “la Maturità”, “l’Innocente”.etc.. da qui si inizia a disegnare il Màndala oppure si sceglie un prestampato. Il lavoro ha inizio insieme alla meditazione guidata. Se non si finisce nell’arco dell’ora del laboratorio si finisce a casa nella settimana successiva. Oltre al colorare vengono aggiunti anche degli esercizi di osservazione del colore ai quali è associato un foglio con delle domande riguardanti: sensazioni, sentimenti, emozioni e significati che i singoli colori o il disegno nella sua interezza suscitano alla persona. Questo mette la persona nella condizione di dover dedicare 10-15 minuti almeno nell’arco delle sue giornate a terminare il Màndala o fare ricerca sul significato di un colore; questo aiuta a maturare la costanza per portare a termine un progetto, quel fare un passo alla volta che poi ti porta alla cima della montagna. Inoltre lavorare con disciplina e ripetitività nel “Fare” ti permette di entrare nel vuoto, quindi di entrare in contatto con la parte inconscia che ha tutte le risposte, e ti dà ispirazione. Il lavoro di introspezione deriva dal fatto che ogni colore ha un significato simbolico, che può essere generico o personale, il compito più grande è ricercare che significato ha per me un colore e poi cercare il significato generico, questo permette di capire se il significato che si dà a un colore è realmente personale o è qualcosa di pensato dall’esterno, di imposto dall’ambiente e dalla cultura in cui uno vive. Questo ci permette di prendere consapevolezza di quanto pensiamo con la nostra testa e quanto realmente siamo pensati.
Come il Màndala ci porta a prendere contatto sempre più con la vita reale e ad essere presenti a noi stessi e aumenta la nostra autostima?
Una delle cose che più mi ha impressionata nella costruzione di un mandala è stato più che l’atto creativo di fare le linee, quello istintivo e contemporaneamente ponderato di cancellare quelle che non servivano. Come dice spesso Lara, l’arte terapeuta che organizza questo corso: “Prima creo il caos e poi metto ordine cancellando”. L’arte ci mette in condizione di specchio rispetto alla vita reale, il creare il caos nel Màndala è parallelo agli impegni di tutti i giorni. Come primo passo focalizzo il mio disegno che è il mio obiettivo, cancellare vuol dire togliere il superfluo e mettere ordine per il raggiungimento del mio obiettivo.
Inoltre il Màndala ha la capacità di farci lavorare con tutti e due gli emisferi del cervello, perché usiamo la linea (sinistro) e il colore (destro). Quindi riesce a far sì che sia la nostra parte razionale sinistra e quella fantasiosa destra lavorino insieme per la sua realizzazione; ne risulta un allenamento per il nostro cervello a lavorare con entrambi gli emisferi simultaneamente nel portare a termine un obiettivo.
Lara Frottin: Arte-terapeuta Olistica dal 2013, esercita presso lo studio “Spirito e Materia” a Polcenigo (PN)